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AEROBICA ARTICOLO TOKIO
LA NAZIONALE FIAF,AL " SUZUKI WORLD CUP TOKIO 2008, DA SINISTRA:
DIETRO LA MACCHINETTA FOTOGRAFICA GIOVANNA LECIS,DANIELE LEGGIERO,PAMELA CREMA,FABIO DAMIANI,GIULIA CEROLI,SIMONE MANCINI,WILKIE SATTI SANCEZ,ANTONIO SCARLINO,FABIO, COACH ANDREA MARCHETTI
Intervista a Giulia Ceroli
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- Categoria principale: Sport
- Pubblicato Giovedì, 26 Giugno 2008 03:00
Pubblichiamo un’intervista con la ginnasta ed istruttrice di origine castellina Giulia Ceroli, un ottimo esempio per le giovani generazioni (e non solo) di come, grazie alla passione e alla forza d'animo, si possa arrivare ad altissimi livelli nello sport.
Quando hai cominciato? Raccontaci la tua storia.
Ho cominciato a tre anni e mezzo perché mia madre era disperata perché ballavo sempre dentro casa. Quindi mi ha portato a danza moderna e a me piaceva moltissimo.
A nove anni mentre frequentavo la quarta elementare, sotto consiglio di un tecnico che disse che ero portata per passare a livello agonistico, cominciai a fare ginnastica ritmica a settembre. A maggio feci la mia prima gara e l’anno dopo, il giorno prima dell’esame di quinta elementare, vinsi la mia prima gara a Matera nelle Nazionali Libertas di ginnastica ritmica specialità corpo libero. Anche per questo mi sento di dire che la ginnastica non è un ostacolo per lo studio, anzi piuttosto vale il contrario: chi fa sport impara l’impegno, la costanza ed il rispetto delle regole.
Ho continuato nella ginnastica ritmica fino a 17 anni ottenendo numerosi successi tra cui vari titoli regionali ed interregionali e classificazioni alle nazionali.
Nel 1999 ho cambiato sport perché a quell’età nella ginnastica ritmica diventa complicato andare avanti nelle competizioni agonistiche. Ho quindi cominciato con l’aerobica sportiva, anche per seguire la mia conformazione fisica.
Nel 2003, dopo alcuni anni dedicati all’insegnamento, ho deciso di ricominciare con l’agonismo anche se avevo difficoltà a trovare un allenatore valido. Per questo ho deciso di andare a prendere lezioni a Roma dal miglior tecnico d’Italia, Laura Marcotulli, ex campionessa europea di aerobica, sacrificandomi molto sia a livello personale che economico. I risultati sono arrivati nel 2004 quando l’allenatrice mi ha telefonato per propormi di andare con la nazionale a Tokyo per la Suzuki World Cup, la coppa del mondo della FIAF (Federazione Italiana Aerobica e Fitness). È stata una prima volta davvero emozionante perché non me lo aspettavo assolutamente e mi sono ritrovata in pochi giorni in una realtà completamente diversa. Mi rendevo conto da sola di essere si ad un buon livello italiano ma non ancora ad un livello mondiale ma ho comunque fatto del mio meglio (fuso orario permettendo). Con il senno di poi credo che questo fosse una specie di test, come se la mia allenatrice volesse testare le mie qualità. L’anno dopo infatti mi ha proposto di far parte della squadra della sua società sportiva, la Balduina di Roma, nella categoria “gruppo senior”. Con me c’era Giovanna Lecis, pluricampionessa del mondo, europea ed italiana di aerobica sportiva. Abbiamo fatto tutte le gare del campionato italiano con ottimi piazzamenti: prime alle regionali, alle interregionali ed alle nazionali e seconda società nella serie A. Per fare ciò tutti i lunedì e i martedì di tutte le settimane ero a Roma, mentre il resto della settimana insegnavo alle mie allieve a Lanciano e gareggiavo con la società lancianese nella categoria “singolo senior”.
Nel 2005 non sono potuta andare a Tokyo perché avevo troppi impegni e non potevo allenarmi a sufficienza. Nel 2006 mi sono dedicata di più allo studio universitario e mi sono allenata, da sola, per Tokyo. Ad aprile sono partita alla volta della Suzuki World Cup con mia madre e mio padre come più grandi supporter con l’obiettivo di arrivare in finale e, quindi, tra le prime otto del mondo. Mi sono piazzata ottava ed è stata una soddisfazione grandissima. Dopo Tokyo l’allenatore della nazionale FIAF Andrea Marchetti mi ha proposto di andare a Los Angeles per il mondiale NAC (National Aerobic Championship) dove ci siamo qualificati quarte: abbiamo perso la medaglia di bronzo proprio l’ultimo giorno per soli 0,5 centesimi di punto!
Sempre nel 2006 ho fondato una Associazione sportiva, la Anxa Gym perché molti genitori delle mie allieve mi avevano richiesto di occuparmi di loro e della loro preparazione a tempo pieno.
Nel 2007 ho gareggiato in Italia e sono rientrata come ottava alle finali del campionato italiano assoluto, dove mi sono piazzata ottava nella categoria “singolo femminile”: sono stata la prima abruzzese a rientrare in questa finale! Mi ritengo molto soddisfatta in quanto la mia è una società sportiva giovane, non ho un allenatore e oltre ad allenarmi lavoro e studio.
Nello stesso anno, a dicembre, mi hanno premiata come atleta dell’anno per la ginnastica aerobica dal Comitato Provinciale del CONI.
In questi anni ho perfezionato la mia preparazione da istruttrice seguendo corsi di aerobica, step, fitness e diventando giudice di secondo grado per la federazione ginnastica d’Italia e, nel 2008, “National Gym Trainer” per fare la coach a livello nazionale. A luglio cinque atlete della mia società parteciperanno ad un camping estivo europeo a Cesenatico in cui potranno fare allenamenti e gare per entrare in nazionale e dove io potrò diventare “European Gym Trainer”.
In questi anni sono stata spesso invitata per delle dimostrazioni di aerobica sportiva dall’Adriatica Cabaret e da altre associazioni. Ho curato la coreografia del gruppo teatrale “Progetto Cultura” e sono la maestra di danze medievali del Mastrogiurato, con il quale sono andata in Ungheria per uno scambio culturale. Come coreografa del gruppo Eurofestival di San Vito sono stata in Grecia, Belgio e Lussemburgo.
Adesso insegno a numerose allieve, tra cui alcune castelline, a cui spero di comunicare il mio amore per lo sport ed in particolare per la ginnastica.
Con l’Anxa Gym abbiamo già ricevuto molti successi: le mie allieve si sono piazzate prime a livello regionale, seconde a livello interregionale, a livello nazionale, nella coppa Italia, si sono piazzate prime nella categoria “trio senior” e terze nella categoria “gruppo junior b”.
Una domanda importante per chi non è del mestiere: cos’è l’aerobica sportiva?
L’aerobica sportiva è una disciplina che appartiene ad una delle sei sezioni della FGI (la Federazione Ginnastica d’Italia). È una ginnastica a corpo libero in cui l’atleta sviluppa un esercizio di un minuto e 45 secondi basato su di una coreografia; questa coreografia può essere singolo femminile, singolo maschile, a coppia (un maschio ed una femmina), trio (misto) o gruppo (misto). Essa è composta da una sequenza di passi base dell’aerobica con 12 elementi di difficoltà provenienti dalle varie discipline della ginnastica ritmica e della ginnastica artistica e che possono appartenere a varie categorie tra cui forza statica, forza dinamica, salti e flessibilità. La musica in questo tipo di disciplina non è un semplice sottofondo bensì batte a 160 bpm. Questo sport comunica gioia e allegria e, proprio per questo, durante tutta la performance l’atleta deve sorridere.
Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
I miei progetti riguardano soprattutto la crescita della mia società sportiva: vorrei far entrare le mie atlete in nazionale e diventare io stessa allenatrice della nazionale.
Il 28 giugno ore 21.00 al Palazzetto dello Sport di Lanciano ci sarà il saggio di fine anno in cui tutte le atlete si esibiranno con performance di ginnastica ritmica, aerobica e breakdance.
Il 18 luglio dovrei laurearmi in Scienze Motorie presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti e da questo autunno comincerò ad allenarmi nuovamente per Tokyo.
Da che età pensi che si debba cominciare?
Il mio consiglio è di cominciare il più presto possibile anche perché questo tipo di ginnastica aiuta nell’avere un buon portamento e nello sviluppo armonico del corpo. Quindi direi che va benissimo cominciare dai 3 anni e mezzo – 4 soprattutto perché le gare cominciano solo quando si hanno 8 anni e dai 4 agli 8 ci si può preparare ad entrare nel mondo agonistico.
Cosa serve per diventare una campionessa?
Per essere una campionessa servono molte cose. Ovviamente si parte dalle fondamentali doti fisiche, da un buon allenatore e da una palestra ben attrezzata: tutto questo però serve a ben poco se non si hanno costanza, passione e tenacia! Troppo spesso infatti atlete molto dotate si perdono perché non hanno la forza di allenarsi tutti i giorni. Mi piace dire che ci vogliono cuore e testa! E soprattutto bisogna preparasi a fare molti sacrifici e rinunce di tutti i tipi e a non mollare mai! Anche quando non si vince bisogna prendere coraggio e andare avanti allenandosi sempre di più per superarsi ogni volta: questo vale per tutto nella vita e anche se sembrano frasi fatte, non lo sono.